Usate in molti settori lavorativi per ridurre l’esposizione dell’indossatore ad agenti estranei come polveri e altre microparticelle, le mascherine FFP2 sono oggi utilizzate per la protezione contro il Covid-19.
Supportate da altre norme di igiene e prevenzione posso infatti ridurre drasticamente il rischio di contrarre il Coronavirus, a prescindere dal luogo in cui ci si trova.
Sono particolarmente indicate per il personale sanitario e per tutti gli altri soggetti a rischio (ad es. anziani e persone con uno stato di salute già precario), e in generale per chiunque si trovi in una situazione affollata o ad alto rischio di contagio.
Ci si riferisce a questi dispositivi anche con la sigla KN95, standard cinese equivalente.
Con valvola e senza valvola
Le mascherine filtranti FFP2 sono disponibili sul mercato con o senza valvola di espirazione. La valvola permette un maggiore comfort in caso di uso prolungato della mascherina, perché permette la fuoriuscita di aria calda ed evita la formazione di condensa.
In questo modo, però, permette anche la diffusione di particelle o aerosol potenzialmente contagiosi: a differenza della FFP2 senza valvola, questo tipo di mascherina protegge solo l’utilizzatore e non chi lo circonda.
Come funzionano
Le mascherine FFP2 funzionano grazie alla sovrapposizione di vari strati filtranti:
- Strato interno: in tessuto non tessuto, assorbe le particelle umide emesse dal naso e dalla bocca e mantiene un livello di umidità stabile nella mascherina.
- Primo strato intermedio: filtra le particelle di polvere più piccole e le trattiene elettrostaticamente.
- Secondo strato intermedio: è il vero e proprio livello filtrante, costituito da una sovrapposizione di due o più strati di TNT. Forma un filtro di fibre ad alta densità che trattiene la maggior parte delle particelle organiche.
- Strato esterno: trattato per essere idrorepellente, isola la mascherina esternamente e protegge da liquidi e particelle di grandi dimensioni.
Quanto durano le FFP2?
Le mascherine filtranti FFP2 sono state progettate per durare per un intero ciclo di lavoro (quindi circa 8 ore) in ambiente contaminato. Sono testate per proteggere l’utilizzatore anche in presenza di elevati numeri di PM10 e PM2,5 (particolato).
Possono essere riutilizzate?
A meno che la mascherina filtrante non sia accompagnata dall’indicazione R (riutilizzabile) è intesa come dispositivo monouso e quindi usa e getta (in questo caso riporterà l’indicazione NR, non riutilizzabile).
La capacità filtrante delle mascherine riutilizzabili può in genere essere ripristinata (ad es. lavando o sanificando il dispositivo, oppure cambiando il filtro).
Nell’uso quotidiano, se indossata per poco tempo e in situazioni non ad alto rischio di contagio, una mascherina FFP2 monouso può essere utilizzata una seconda volta tenendo presente che la sua capacità filtrante potrebbe essere ridotta. In ogni caso è sempre consigliabile rispettare l’indicazione monouso e procurarsi un filtrante nuovo.
Come si usano?
La buona norma di utilizzo delle mascherine filtranti prevede alcuni accorgimenti mirati a garantire la loro massima efficacia:
- Lavarsi le mani prima di maneggiare la mascherina;
- Indossare la mascherina tendendola per gli elastici, evitando di toccarne la parte interna;
- Far aderire bene la mascherina al viso e stringere la clip di fissaggio al naso per assicurarne il posizionamento;
- Evitare di spostare, toccare e soprattutto togliere e rimettere la mascherina durante l’utilizzo. A fine utilizzo, rimuoverla sempre con l’aiuto degli elastici evitando di toccarne la parte esterna.
Le mascherine FFP2 proteggono dal Covid-19?
Sì, i dispositivi filtranti di tipo FFP2 tradizionali (senza valvola) filtrano il 100% delle particelle in uscita e il 95% di quelle in entrata, garantendo la protezione dal contagio da Covid-19 dell’indossatore e di chi lo circonda.
Il loro solo utilizzo, in caso di mancato rispetto delle altre norme di igiene e prevenzione (ad es. igiene delle mani, delle superfici e degli ambienti), non costituisce però una protezione efficace dal Coronavirus.
È inoltre fondamentale verificare che le mascherine rispettino la normativa UNI EN 149:2009 (protocollo tecnico che specifica come devono essere realizzati i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e quali sono i requisiti minimi che devono presentare): solo così si può essere certi della loro efficacia.
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